Inappetenza nei bambini: cause e rimedi per stimo…
Il bambino inappetente rifiuta facilmente le verdure o la pappa. Possiamo stimolarlo se capiamo le cause psicologiche della disappetenza
LeggiParliamo insieme di alimentazione del neonato, cosa sono le tabelle nutrizionali, cos’è il calcolo percentile e come valutarlo con l’aiuto del pediatra.
14.02.2024
L’alimento cardine nel nutrimento del neonato è il latte materno.
Il latte materno infatti contiene tutti i nutrienti necessari per una buona crescita e il normale sviluppo del bambino ed è, di conseguenza, tutto ciò che un neonato necessita nei primi sei mesi di vita.
Inoltre l’assunzione di latte materno è associata ad una riduzione delle infezioni respiratorie, delle vie urinarie, dell’apparato gastro-intestinale e dell’orecchio.
Da preferirsi rispetto a quello artificiale, se l’allattamento direttamente dal seno non è possibile si può optare per un tiralatte, così da trasferire il latte materno direttamente nel biberon destinato al neonato, oppure utilizzare il latte artificiale.
Nel corso della giornata il bambino richiede solitamente tra le otto e le dodici poppate al giorno.
Più è la richiesta di latte, più il seno ne produce.
Talvolta l’allattamento al seno non è possibile o è addirittura sconsigliato, come nel caso di:
In questi casi, si può optare per il latte artificiale, chiamato latte di formula.
Si tratta di un tipo di latte prodotto artificialmente a partire dal latte della mucca e reso il più possibile simile a quello materno.
Nell’alimentazione col latte artificiale del bambino si inizierà quindi con:
Nel tentativo di quantificare quanti ml di latte offrire al bambino ad ogni poppata (difficilmente quantificabili nel caso di un allattamento al seno) è bene prestare caso ai segnali di fame e sazietà che il bambino condivide con noi.
Soprattutto nei primi mesi di vita, l’alimentazione svolge anche una funzione di idratazione nel neonato, pertanto è doppiamente necessario che il bambino ne riceva quanto necessario.
Se il bambino non manifesta perdite di peso e cresce normalmente, l’alimentazione risulta tendenzialmente idonea.
Laddove invece il bambino non ne richieda o si sia lasciato andare ad un sonnellino nell’orario indicativo della pappa, è meglio non svegliarlo e far sì che sia lui, da sveglio, a richiederci di mangiare quando affamato.
Parlarne col pediatra può però aiutarti a vivere con più serenità e fiducia questi momenti ed essere un’ottima occasione per sviscerare ogni eventuale dubbio.
A proposito di perdite di peso, durante i primi ¾ giorni di vita i neonati possono perdere fino al 10% del loro peso corporeo.
Questa perdita fisiologica accade prima che il latte materno o artificiale riescano a reintegrarla ed è da considerarsi quindi del tutto normale.
Inoltre, il rientro a casa può essere fonte di stress per la madre e il neonato ed influire negativamente sulle quantità di latte prodotte: lo stress infatti rallenta la produzione di latte.
Il rigurgito è un insieme di latte e saliva che può essere:
Per evitare il rigurgito, è consigliabile che il bambino non ingurgiti tutto frettolosamente e che ci siano tempi e condizioni per una poppata rilassata.
Intermezzare la poppata con delle pause, permette al bambino di digerire e di rilasciare l’aria ingurgitata durante la suzione.
Nel caso di alimentazione con il latte artificiale, è possibile acquistare delleformule antireflusso ed utilizzare biberon che riducono l’ingestione di aria durante il pasto e regolano il rilascio del latte rallentandolo, così da aiutare la digestione del neonato.
Nel seguire le tabelle alimentari, è bene ricordare che ogni bambino è un essere umano a sé stante, con le proprie necessità ed esigenze, pertanto sono le tabelle a doversi adattare ai suoi bisogni e non viceversa.
Le tabelle sono linee guida a cui tendere ma non dogmi assoluti e esenti da errori.
Premesso questo, la domanda che ci si pone è: quanto deve mangiare un neonato?
I percentili di crescita ci permettono di monitorare lo sviluppo fisico del bambino, ognuno con la propria personale curva di crescita.
Due bambini nati nello stesso giorno possono avere un diverso sviluppo, dipendente non solo dall’alimentazione ma anche da altri fattori, come quelli genetici, di costituzione o ormonali.
Il calcolo del percentile avviene di solito entro i cinque anni di età e nel calcolarlo il pediatra tiene conto di diversi dati: sesso, età, peso ed altezza del bambino.
La curva dei percentili è invece definita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e mette in relazione e a confronto la condizione del bambino rispetto ad altri 100 bambini aventi lo stesso sesso, età, peso ed altezza.
Per calcolarlo correttamente è utile rivolgersi al proprio pediatra che, a seguito di una visita approfondita del bambino e delle sue abitudini alimentari e non, potrà definire il suo percentile ed, eventualmente, darci consigli su come migliorare l’alimentazione o confermare il suo stato di salute ottimale.
Non esiste fai-da-te o tabella online che possa offrire una risposta migliore e più consapevole.
Il bambino inappetente rifiuta facilmente le verdure o la pappa. Possiamo stimolarlo se capiamo le cause psicologiche della disappetenza
LeggiGuida definitiva alla tabella di svezzamento: gli schemi e gli orari consigliati con tutte le indicazioni
LeggiAnche il latte artificiale ha le sue regole: quando è ora della pappa, è importante sapere tutto su come utilizzarlo (e riutilizzarlo) nel modo corretto.
Leggi