Inappetenza nei bambini: cause e rimedi per stimo…
Il bambino inappetente rifiuta facilmente le verdure o la pappa. Possiamo stimolarlo se capiamo le cause psicologiche della disappetenza
LeggiScopriamo insieme quando smettere di allattare e come farlo prendendoci cura del bambino e della madre, senza sensi di colpa.
12.10.2023
Smettere di allattare è una fase di passaggio nella vita del bambino e della madre che deve essere affrontata con consapevolezza e soprattutto rifuggendo dai sensi di colpa.
Non esiste un modo più indicato ma la serenità con cui la madre affronta questo processo, conscia di stare agendo per il benessere di entrambi, aiuterà sicuramente il bambino ad attraversare questo viaggio verso l’autonomia con una maggiore tranquillità.
Sebbene l’OMS raccomandi di allattare almeno fino al sesto mese e di proseguire finché la mamma e il bambino lo desiderano (solitamente intorno ai 2 anni), non esiste un momento più opportuno per smettere di allattare né un vero e proprio metodo.
È possibile in questi casi anche rivolgersi ad un’ostetrica o ad un’esperta IBCLC (Consulente Professionale in Allattamento Materno).
Una volta maturata la decisione di smettere di allattare, il modo migliore per abituare il bambino è quello di procedere in modo graduale: in questo modo l’interruzione procederà di pari passo con il graduale diminuire del latte prodotto e si darà modo al bambino di abituarsi alla nuova alimentazione, svezzandolo.
Laddove questo passaggio non possa essere affrontato gradualmente ma sia necessario interrompere più rapidamente l’allattamento al seno, si consiglia di:
È altresì sconsigliato:
Smettere di allattare può diventare un passaggio più o meno complesso a seconda dell’età del bambino.
Erroneamente si crede che il bambino raggiunti i due anni di vita perda interesse nei confronti del seno.
Al contrario, essendo un periodo ricco di cambiamenti e scoperti, molti genitori si trovano ad assistere una “fase di regressione” del bambino che cerca nuovamente e con più insistenza il contatto col seno materno.
Questo accade perché alle novità del mondo esterno il bambino reagisce andando a ricercare quei porti sicuri che lo tranquillizzano.
Smettere di allattare quindi varia a seconda dell’età del bambino.
Per smettere di allattare a 2 anni si consiglia:
Se invece si decide di smettere di allattare a 3 anni, sarà più facile ottenere la collaborazione del bambino, più consapevole e capace di dialogare e negoziare con la mamma.
Per facilitare questo passaggio si può:
È importante vivere questo passaggio con serenità e senza paura di mostrarsi rigidi o decisi e, se sarà necessario qualche volta fare un passo indietro per il successo finale dell’operazione, assecondare il momento e il benessere sia del bambino che della madre.
L’allattamento e la produzione di latte possono provocare cambiamenti fisici e sbalzi emotivi nel corpo della donna.
Allo stesso modo, l’interruzione dell’allattamento, spesso quando brusca, può farli ricomparire.
Tra questi effetti collaterali troviamo:
Per ridurre il rischio di questi effetti collaterali si può:
L’utilizzo di reggiseni troppo stretti può provocare dotti ostruiti e mastite.
La mastite, nello specifico, è un’infiammazione del tessuto mammario causata da un’infezione, che può provocare dolore, protuberanze rosse e dure, febbre e sintomi influenzali.
Tra i suggerimenti utili a cui prestare attenzione quando si smette di allattare troviamo:
È bene informare tempestivamente il proprio medico così che possa valutare la cura più adatta.
Come già detto, smettere di allattare può portare a un momentaneo scombussolamento fisico ed emotivo per la madre, che dovrà quindi prestare maggiore attenzione e cura alla propria salute e benessere.
Pertanto si consiglia di:
Per aiutare il bambino in questo processo di interruzione dell’allattamento è bene:
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