Cosa mettere nella valigia per il parto: lista co…
Cosa mettere nella valigia per il parto? Una lista completa e consigli utili per mamme in attesa del grande giorno.
LeggiDesidero un figlio? Sono pronta per fare la mamma?” I dubbi possono essere molti, come anche i segni che ci manifestano un crescente desiderio di maternità. Ecco come interpretarli.
01.02.2024
Per alcune, a un certo punto, il desiderio di maternità si affaccia alla porta inaspettatamente, capitando all’improvviso. Ci si ritrova a pensare a come potrebbe essere il futuro con un bambino nella nostra vita, a come sarebbe vederlo crescere.
Le reazioni a queste domande possono essere diverse e tutte legittime: dall’insicurezza all’ansia, dall’eccitazione al desiderio vero e proprio.
Decidere di fare un figlio può sembrare facile, ma non lo è quasi mai: sappiamo bene quanto sia impegnativo diventare genitori e che la maternità comporta responsabilità che ci accompagnano per il resto della vita. Per questo, l’idea di avvertire il desiderio di maternità affascina tanto: è come un segno che, da dentro, ci dice che è la cosa giusta. La verità però è che non esiste una sola manifestazione di questa volontà: c’è chi la ha sempre avuta, chi non l’avrà mai e chi invece inizia a maturarla a un certo punto della vita. Quest’ultimo caso è quello su cui si concentra questo articolo, perché dopo anni di indecisione può non essere facile individuare i segnali di un vero e proprio desiderio, quindi può essere utile imparare a riconoscerli. Se leggi questo articolo, probabilmente cerchi conferme di qualche tipo e questo potrebbe già essere un segnale.
Prima, però, una doverosa premessa: volere un figlio è sicuramente una condizione fondamentale per metterne al mondo uno, ma avvertirne desiderio non significa dover per forza passare immediatamente all’azione. Sono tante le variabili da valutare in questa scelta assolutamente personale e nessun altro al mondo, nemmeno il più approfondito degli articoli, può dirti se e quando è il caso di diventare madre. Questa decisione spetta solo a te.
Quante volte ne avremo sentito parlare? Il cosiddetto “orologio biologico” è un espressione che per le donne richiama un concetto molto chiaro: a un certo punto, il tuo corpo ti renderà chiaro che vuoi dei figli. L’idea del ticchettio evoca immediatamente anche un altro concetto: la fretta. In sostanza, devi sbrigarti, concentrarti sul diventare madre prima che sia troppo tardi.
Ora, se è vero che la fertilità femminile - come del resto anche quella maschile - diminuisce col tempo e che quindi le possibilità di diventare madre si modificano con il passare del tempo, va anche detto che la teoria dell’orologio biologico, a ben guardare, sembra riguardare più la società della biologia. Curioso, per esempio, è che, se si fa una ricerca per trovare la definizione scientifica di “orologio biologico”, si trovano riferimenti a ritmi circadiani e processi metabolici. Bisogna associare il concetto al termine “donna” per ritrovare quell’adagio che accompagna molte donne per tutta la vita. Questo concetto sembra essersi affermato in concomitanza con il processo di emancipazione lavorativa femminile, quasi a voler ricordare alle donne su cosa avrebbero dovuto invece concentrarsi secondo una certa narrazione.
Gli effetti di questo concetto sono stati diversi: se per alcune si è tradotto in ansia, per altre è stato addirittura consolatorio. Stiamo parlando delle “indecise”: può risultare addirittura comoda l’idea che sarà il nostro corpo a toglierci ogni dubbio e indicarci la strada da seguire.
In realtà, per quanto il tema della fertilità sia ovviamente centrale nella decisione di diventare madri, quel ticchettio non è così oggettivo come qualcuno vorrebbe farci credere.
Non potendo parlare di necessità, quindi, è utile concentrarsi sul desiderio di maternità e su come capire quando si sta manifestando.
Come tutti i desideri, anche quello di maternità segue logiche completamente personali e non standardizzabili. Ci sono però alcuni segnali tipici che, se per un po’ possono essere ignorati, dovrebbero essere poi presi in considerazione come punto di partenza per una riflessione seria sull’avere un figlio. Possono sembrare di facile interpretazione, ma a volte sono più semplici da riconoscere quando sono messi neri su bianco davanti a noi rispetto a quando si intrufolano nei nostri pensieri, insieme a mille altri.
Ecco quindi alcuni modi tipici in cui può manifestarsi il desiderio di maternità:
In certi momenti, il corpo reagisce producendo ormoni, come l'ossitocina e la prolattina, i quali sono coinvolti nell’attaccamento emotivo e possono quindi influire sui desideri.
Il desiderio di maternità può intensificarsi, inoltre, nel periodo di ovulazione: in questa fase, i livelli di estrogeno sono più alti, con conseguenze dirette sulla sfera emotiva. Questo non configura né una necessità né una volubilità: le emozioni e i desideri sono per loro natura influenzati dalla produzione ormonale, che però può certamente rendere più evidente un pensiero in altri momenti latente.
Come già detto, il desiderio di maternità non è un sentimento provato da tutte. Le priorità e i desideri per una donna possono essere altri, senza che questo apra una questione di merito: è una scelta personale che deve essere presa liberamente e con consapevolezza. Ci sono donne che sanno in cuor loro di non voler figli e donne che l’hanno sempre desiderato, così come donne che hanno iniziato a volerne solo a un certo punto della loro vita.
Se si ha paura del giudizio degli altri, è necessario superarla: nessuno può sapere cos’è meglio se non la persona che diventerebbe genitore.
Non avere mai provato un chiaro desiderio di maternità, inoltre, non si traduce nell’impossibilità automatica di essere buone madri: se ci si ritrova, per circostanze di varia natura, ad avere un bambino e si decide di crescerlo, si può scoprire in ogni caso di esserne perfettamente all’altezza.
L’unica verità è che ogni percorso è diverso e ognuno di essi è valido fintanto che è fondato su scelte libere.
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